Lo spionaggio da parte delle agenzie di intelligence italiane: perché non è sempre corretto parlare di “spia”.
Lo spionaggio da parte delle agenzie di intelligence è un tema molto delicato e controverso. Spesso il termine “spia” viene utilizzato in modo improprio per indicare chiunque svolga attività di raccolta di informazioni. In realtà esistono differenze significative tra lo spionaggio legale svolto dalle agenzie di intelligence e quello illegale.
L’attività svolta da parte delle agenzie di intelligence italiane è un’attività istituzionale e regolamentata volta a proteggere la sicurezza nazionale, la stabilità politica ed economica del paese, nonché la tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini. Le principali agenzie di intelligence italiane sono l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna, l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna e il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.
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Queste agenzie svolgono attività di raccolta, analisi e valutazione di informazioni e dati provenienti da fonti aperte e riservate, al fine di individuare e prevenire minacce alla sicurezza del paese. Collaborano con le agenzie di intelligence di altri paesi nell’ambito della cooperazione internazionale e della lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata transnazionale. Coaudiuvano le forze dell’ordine e le Autorità Giudiziarie per contrastare fenomeni come la corruzione, la criminalità organizzata nazionale e il terrorismo eversivo.
Lo spionaggio può essere effettuato da individui o organizzazioni, incluse agenzie di intelligence private. La loro attività ha lo scopo di raccogliere informazioni su governi, organizzazioni militari, industrie, tecnologie, istituzioni finanziarie o qualsiasi altra entità che detiene informazioni sensibili.
Ci sono due tipicità, solitamente, di “operatori”, quella degli “addetti diplomatici” e quella degli “addetti stampa” o “rappresentanti di commercio”. Spesso dipende solo da una questione di “opportunità” statuale e delle relative convenzioni. Quest’attività può essere svolta in vari modi, tra cui l’uso di agenti infiltrati, il monitoraggio di comunicazioni elettroniche, la sorveglianza di luoghi e persone, l’hacking informatico, la raccolta di informazioni attraverso attività di social engineering e chi più ne ha più ne metta.
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Essere una “spia” è considerato, solitamente, un’attività illegale in molti paesi. Spesso le informazioni riservate o segrete raccolte vengono utilizzate per danneggiare un’altra persona o organizzazione. Ma come predetto può essere svolto anche legalmente da agenzie di intelligence sotto il controllo dei governi, per motivi di difesa e sicurezza nazionale.
… pertanto solo alcuni lo sono in seno all’accezione, intenzionalmente pronunciata e popolare, del termine.
di OR-4
Link utili:
– Sicurezzanazionale.
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