Si sta dibattendo in queste ore la nuova riforma fiscale. Se dovesse andare in porto questo progetto a pagare saranno le fasce deboli.
Il Governo cerca di trovare una soluzione all’ormai degenerata pressione fiscale. Se in prima battuta abbiamo esultato all’idea di una riforma fiscale che poteva dare giovamento economico a tutti i cittadini e soprattutto alle donne e agli uomini del Comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, con rammarico dobbiamo affermare che se dovesse andare in porto questo progetto a rimetterci saranno le fasce deboli, il personale che ha un reddito fino a 28000 euro.
Ad oggi, il personale con tale soglia annuale percepisce un bonus mensile pari a 100 euro per 12 mensilità che scomparirebbe con l’abbassamento della soglia dell’aliquota dal 27% al 25%. Questo significherebbe che le fasce deboli perderebbero il potere d’acquisto mensile a fronte di pochi spiccioli derivanti dalla modifica delle aliquote.
Questa riforma andrebbe solo ad aiutare le fasce medio-alte a discapito di chi oggi non arriva alla fine del mese. Una riforma scellerata e non equa, insomma, che se dovesse trovare accoglimento vedrebbe le buste paga del personale da Gennaio inferiori a quelle attuali. Auspico che il Governo rifletta bene su tale decisione e valuti attentamente la riforma anche alla luce dei nuovi rinnovi contrattuali che svanirebbero in un cedolino paga nettamente al ribasso.
Roma, 29 novembre 2021
di Francesco Gentile
Delegato Cocer