Rapimento del neonato: analisi criminologica

Rapimento del neonato: analisi criminologica

Rapimento del neonato: profilo psicologico del rapitore, motivazioni, strategie di prevenzione e azioni immediate per la salvaguardia dei più piccoli.


Il profilo psicologico e le motivazioni dietro il rapimento di neonati

Secondo studi criminologici, la maggior parte dei rapimenti di neonati avviene quando il bambino ha meno di sei mesi: la scelta è legata alla modalità di gestione e riconoscimento dell’infante. Tuttavia, è fondamentale evidenziare che tali eventi possono verificarsi ovunque, non solo nelle strutture sanitarie: pertanto, la figura genitoriale o di riferimento , deve sempre adottare ogni precauzione possibile per proteggere i bambini da rischi e pericoli.

Sebbene sia difficile prevenire completamente questa fattispecie di reato, gli ospedali si impegnano ad implementare protocolli e procedure per scongiurare eventi del genere, ponendo in essere specifiche misure di sìcurezza.

Gli esperti in criminal profiling, identificano alcune caratteristiche ricorrenti nel rapitore, fornendo importanti indicazioni per l’investigazione e le attività preventive.

Il profilo psicologico del rapitore

Ecco alcune delle caratteristiche personologiche inerenti al profilo del criminale:

  • Identità ed età: si tratta spesso di donne tra i 30 e i 42 anni.
  • Disturbi della personalità: possono riconoscersi tratti o disturbo di personalità ossessivo o borderline, con regressione infantile e comportamento manipolativo, menzoniero, teso all’inganno.
Motivazioni personali
  • Dichiarano di aver perso un bambino o di non poter avere figli, invero simulano una gravidanza.
  • Spesso sono sposate o conviventi e agiscono per soddisfare il desiderio di paternità del compagno, temendo l’abbandono.
Comportamenti preparatori
  • Vivono nella stessa comunità in cui avviene il rapimento e scelgono neonati della stessa razza.
  • Frequentano reparti di maternità e asili nido di diverse strutture sanitarie per studiare le procedure interne.
  • Possono porre domande dettagliate inerenti alla struttura e sulle turnazionioni del personale di reparto;
  • Utilizzano una scala antincendio per darsi alla fuga.
Pianificazione
  • Potrebbero pianificare il rapimento senza avere un bersaglio specifico, cogliendo l’opportunità quando si presenta.
  • Spesso agiscono da sole, ma possono coinvolgere un complice per distrarre il personale o facilitare la riuscita del piano.
  • Mezzi di fuga: utilizzano un’auto, spesso noleggiata o di altro proprietario e raramente si allontanano a piedi.
  • Identificazione come personale sanitario: sovente, si fingono membri dello staff ospedaliero oppure si presentano come parenti.

Motivazioni e aspetti psicologici

  • Capacità di cura: Il rapitore, successivamente, è in grado di prendersi cura del bambino, a meno che non sia affetto da gravi disturbi psichiatrici o abbia agito in preda ad un delirio.
  • Lutto non superato: La perdita di un figlio potrebbe essere una spinta motivazionale alla base del crimine, nel vano tentativo di colmare la sensazione di vuoto e lenire il dolore.
  • Vendetta: In alcuni casi, il rapimento è motivato da sentimenti di vendetta personale.
  • Criminalità organizzata: Raramente è coinvolta, a meno che la famiglia del neonato non abbia un alto profilo economico o un ruolo influente nella società, a tal proposito, si tratterebbe di sequestro con ostaggio
  • Armi: In caso di rapimento pianificato, il criminale potrebbe essere armato.

Il rapimento di minori: fenomeno in evoluzione

Il rapimento di minori è un fenomeno in evoluzione, benché risulta difficile stimare il numero preciso di casi a causa del “dark number”. In situazioni di scomparsa o rapimento, è fondamentale agire prontamente perché il fattore tempo incide inevitabilmente sulla risoluzione del caso: più ore passano, più il rapitore guadagna terreno per dileguarsi, soprattutto se ha una rete a supporto.

Di seguito le tre azioni fondamentali da intraprendere nell’immediato:

  1. Lanciare l’allarme: Segnalare immediatamente la scomparsa alle autorità o chiunque abbia il sospetto che un minore sia stato rapito.
  2. L’importanza del dettaglio: è fondamentale, nell’immediato, annotare o fotografare tutte le informazioni rilevanti sul soggetto e luogo della scomparsa o presenza di persone sospette, cercando di rimanere lucidi e reattivi.
  3. Rivolgersi alle autorità e agli esperti: collaborare con le forze dell’ordine e i professionisti per favorire le indagini.

L’attività di prevenzione e sensibilizzazione, il riconoscimento dei rischi, rispetto al tema dei rapimenti, congiuntamente al rispetto di protocolli e azioni condivise, rappresentano strumenti validi per la salvaguardia e la protezione dei più piccoli.


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