Paesi non allineati, ciò che non a tutti garba…

paesi non allineati

I P.N.A., ovvero i c.d. “Paesi non allinetati”, il movimento contro le potenze mondiali che raccoglie quasi i 2/3 del pianeta.

Ci sono “movimenti” planetari su cui approfondire che raccontano tutt’altro rispetto a ciò che si conosca solitamente. Con “Paesi non allineati” (P.N.A.) ci si riferisce ad un gruppo di nazioni che si sono unite insieme per promuovere i loro interessi comuni e per mantenere una politica di neutralità al tempo della guerra fredda, ovvero il periodo di tensione internazionale tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica durante la seconda metà del XX secolo.

Il movimento dei Paesi non allineati si è sviluppato dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando molti paesi ex-coloniali hanno ottenuto l’indipendenza e hanno cercato di definire la propria identità e posizione all’interno della comunità internazionale così da essere fondato nel 1961 a Belgrado, in Jugoslavia, durante la prima “Conferenza dei Paesi non allineati”.

L’obiettivo principale del movimento dei Paesi non allineati è stato quello di promuovere la pace, la cooperazione e lo sviluppo economico tra i paesi membri, senza schierarsi con una delle superpotenze della guerra fredda.

I PNA hanno cercato di mantenere la propria indipendenza politica e di difendere il principio della sovranità nazionale.


Leggi anche: Storia dei Servizi Segreti Italiani


I paesi non allineati oggi

Oggi, il movimento, continua ad esistere, ma ha perso gran parte della sua rilevanza a causa del cambiamento del panorama geopolitico internazionale dopo la fine della guerra fredda.

Tuttavia, i PNA, rimangono un importante punto di riferimento per molti paesi in via di sviluppo che cercano di trovare una propria voce nel contesto internazionale, di fatti, la “questione” Russia – Ucraina ha riacceso i dibattiti.

Attualmente, ci sono 120 Paesi membri dei Paesi non allineati ed il movimento rappresenta 4,47 miliardi di persone, quasi il 60% della popolazione mondiale.

Ciò significa che il 55% dei Paesi membri delle Nazioni Unite (UN) fa parte dell’alleanza dei PNA.

Il numero dei Paesi membri è aumentato nel corso degli anni, passando dai 25 fondatori, in quel 1961, agli attuali.

Tra i membri più noti ci sono l’Iran, l’India, l’Indonesia, l’Egitto, il Messico, il Sudafrica, il Venezuela e la Nigeria. La maggior parte dei membri si trova in Asia, Africa e America Latina.

Certamente è importante notare che non tutti i PNA sono ugualmente attivi all’interno del movimento. Alcuni paesi partecipano regolarmente alle riunioni e alle attività del movimento, mentre altri paesi partecipano solo occasionalmente, ma hanno comunque promosso una serie di accordi e iniziative nel corso degli anni, in particolare nelle aree della pace, della sicurezza, dello sviluppo e dei diritti umani.

Molti Paesi membri dei PNA intrattengono relazioni diplomatiche ed economiche con potenze mondiali come gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l’Unione Europea. Inoltre, alcuni dei Paesi membri sono membri a loro volta di organizzazioni regionali, come l’Unione Africana, l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica e l’Organizzazione degli Stati Americani.

I principali accordi e iniziative promossi dai Paesi non allineati

Dichiarazione di Bandung

Adottata nel 1955 da una conferenza di paesi asiatici e africani, la Dichiarazione di Bandung ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra paesi in via di sviluppo e ha promosso la pace, la libertà e l’uguaglianza.

Accordo di Cartagena

Firmato nel 1984, l’Accordo di Cartagena ha creato la Comunità andina, un’organizzazione regionale di cinque paesi dell’America Latina, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale.

Piano d’azione di Algeri

Adottato nel 1973, il Piano d’azione di Algeri ha promosso la cooperazione economica tra i paesi membri dei Paesi non allineati, in particolare attraverso lo scambio di tecnologie e la riduzione delle barriere commerciali.

Convenzione di Montego Bay

Adottata nel 1982, la Convenzione di Montego Bay ha stabilito il diritto internazionale del mare, compreso il diritto dei paesi costieri di esercitare la sovranità sulle loro acque territoriali e di sfruttare le risorse naturali in esse contenute.

Dichiarazione di Durban

Adottata nel 1998, la Dichiarazione di Durban ha riaffermato l’impegno dei Paesi non allineati per i diritti umani, inclusi i diritti delle donne, dei bambini e delle minoranze.

Dichiarazione di Teheran

Adottata nel 2012, la Dichiarazione di Teheran ha riaffermato l’impegno dei Paesi non allineati per la pace e la sicurezza internazionale, e ha sottolineato la necessità di riformare le Nazioni Unite per renderle più democratiche e rappresentative.


Leggi anche: La sicurezza nazionale: quel sottile equilibrio


Cooperazione dei P.N.A.

Nonostante i PNA abbiano cercato di promuovere la cooperazione economica tra i loro membri, la portata e l’efficacia di queste iniziative possono variare notevolmente per importanza. Per questo, hanno fortemente contribuito all’istituzione del Gruppo dei 77 (G-77) nel 1964, che si è evoluto in una coalizione di 134 paesi in via di sviluppo che promuove gli interessi economici e di sviluppo dei suoi membri.

Il G-77 ha cercato di promuovere lo sviluppo economico attraverso la cooperazione economica, la riduzione delle barriere commerciali e la promozione degli investimenti, come ad esempio con l’istituzione del Sistema Globale di Commercio Preferenziale dei Paesi Non Allineati (SGCP-PNA) nel 1989, che mirava, appunto, a promuovere lo sviluppo economico dei paesi membri attraverso la promozione del commercio tra di essi con più celerità istituzionale.

Purtroppo però, può accadere che l’impatto effettivo di queste iniziative sulla cooperazione economica, alle volte, tra i Paesi non allineati, può apparire condizionato a causa di molteplici fattori, come le differenze economiche tra i membri del movimento, le sfide politiche e molte barriere commerciali internazionali, anche se, in molti casi, i membri dei PNA hanno collaborato attraverso organizzazioni regionali, come la Comunità degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) o la Comunità degli Stati dell’Africa Orientale (EAC), che mirano, oltre alla promozione della cooperazione economica, a quella politica e di sicurezza tra i membri.

I membri sono anche focalizzati nel promuovere la cooperazione economica, culturale e politica tra di loro ed è perciò che hanno aderito a vari accordi internazionali, come la summenzionata Dichiarazione di Cartagena sulla promozione e la difesa dei diritti umani nei PNA e la Dichiarazione di Teheran sui principi giuridici che regolano le attività dello Stato nello spazio extra-atmosferico. Così questi accordi puntano a promuovere la pace, la stabilità e la cooperazione tra i membri.

Organizzazione difensiva PNA

I Paesi non allineati non posseggono un esercito o una forza di difesa comune, mentre la maggior parte dei membri dei PNA ha le proprie forze armate e affronta le questioni di sicurezza nazionale in modo indipendente. Per esempio, i PNA, hanno adottato una serie di dichiarazioni e risoluzioni sul disarmo nucleare e sulla prevenzione dei conflitti.

Certamente, alcuni membri del movimento hanno partecipato a missioni di pace dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e di altre organizzazioni regionali. Come l’Egitto che ha fornito truppe per le missioni di pace delle Nazioni Unite in diversi paesi, tra cui Sudan, Liberia e Costa d’Avorio. Allo stesso modo, l’India ha fornito un gran numero di truppe per le missioni di pace delle Nazioni Unite in tutto il mondo. Quindi hanno lavorato per promuovere la pace e la sicurezza internazionale attraverso la diplomazia ma anche attraverso la cooperazione e la partecipazione alle missioni di pace dell’ONU e di altre organizzazioni regionali.

Per quanto riguarda i patti di non belligeranza, i membri dei PNA possono decidere di concludere tali accordi tra loro, ma ciò non è una condizione necessaria per far parte dell’alleanza. Tuttavia, i membri sono tenuti a rispettare i diritti e la sovranità degli altri membri e a cercare di risolvere le loro dispute in modo pacifico.

Regole e principi

Nonostante non esista un insieme di regole scritte ufficiali per far “durare” l’alleanza dei Paesi non allineati, ci sono principi generali che sono stati adottati dai membri per garantire il mantenimento dell’alleanza.

Uno dei principi fondamentali dell’alleanza è la non-ingerenza negli affari interni degli altri paesi membri. Ciò significa che i membri dei PNA devono rispettare la sovranità e l’indipendenza degli altri membri e non interferire nelle loro questioni interne.

Inoltre, i membri dei PNA si impegnano a risolvere le loro dispute attraverso mezzi pacifici, come la negoziazione e la mediazione.

Il concetto di non-allineamento non è più così rilevante come lo era durante la Guerra Fredda, questo è assodato, quando i PNA erano visti come un blocco politico e diplomatico di Paesi che si opponevano all’imperialismo e alla bipolarità del mondo diviso tra URSS e USA.

Ovviamente, ci sono ancora Paesi e organizzazioni internazionali che cercano di promuovere l’agenda dei propri interessi e valori contrapposti ai principi dell’alleanza dei PNA, come per esempio, paesi o organizzazioni internazionali che promuovono l’ingerenza negli affari interni degli altri Paesi o cercano di imporre la loro visione del mondo attraverso la forza militare o economica ponendosi in contrasto con i principi dell’alleanza dei PNA.

… sarebbe opportuno quindi comprendere anche l’idea degli altri per capire se la propria sia quella “allineata”.

di OR-4

Link Approfondimenti:
Non-Aligned Movement;
Non-Aligned Movement (NAM) – Nuclear Threat Initiative.


Visita la nostra sezione Approfondimenti >>>

Condividi questo articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

DIFESA.blog è sempre gratuito ed è sorretto da un gruppo di volontari. Per questo il tuo contributo è molto importante. Basta una piccola donazione. Grazie!

Torna in alto