Scopri il valore legale dei messaggi WhatsApp e se possono essere utilizzati come mezzo di comunicazione ufficiale per il lavoro.
Il valore legale dei messaggi WhatsApp e il loro utilizzo nel mondo del lavoro sono un argomento molto discusso e controverso. Approfondiamo l’argomento anche con l’aiuto delle recenti sentenze.
Che valore legale hanno i messaggi WhatsApp?
Secondo la Corte di Cassazione, le conversazioni contenute nelle chat di WhatsApp hanno valore di prova legale in giudizio. Tuttavia, per la loro utilizzabilità è necessaria l’acquisizione del supporto telematico dove è avvenuta la comunicazione. La Corte Suprema ha stabilito che i messaggi WhatsApp conservati nella memoria del telefono cellulare assumono natura probatoria di documenti ai sensi dell’articolo 234 c.p.p.. Affinché possano essere utilizzati, è necessaria l’acquisizione del supporto fisico. Altra importantissima sentenza è quella della Corte Costituzionale che ha stabilito, tra le tante altre cose, che “Whatsapp e i messaggi elettronici hanno valore costituzionale di corrispondenza”.
Si possono impartire ordini di lavoro tramite WhatsApp?
Per quanto riguarda gli ordini di lavoro tramite WhatsApp, la questione è ancora più complessa. In moltissime realtà aziendali, WhatsApp viene utilizzato come principale strumento di comunicazione. Tuttavia, non esiste una normativa specifica che regolamenti l’uso di messaggi WhatsApp come mezzo di comunicazione ufficiale per il lavoro. Inoltre, il dipendente ha la piena facoltà di spegnere o disconnettere il proprio smartphone al termine del turno di lavoro (salvo che non si tratti di una scheda aziendale). Questo diritto al riposo è sancito dalla Costituzione, dalla legge e dai vari CCNL.
Può essere considerato WhatsApp un mezzo di comunicazione ufficiale per il lavoro?
In Italia, si sta sempre di più diffondendo il cosiddetto “diritto alla disconnessione”, ovvero il diritto a non utilizzare le apparecchiature che connettono costantemente e senza soluzione di continuità il lavoratore alla propria prestazione lavorativa o più semplicemente il diritto alla irreperibilità. In Francia, ad esempio, le aziende con un numero di dipendenti superiore a 50 devono impegnarsi a regolamentare il tempo libero del proprio personale non inviando e-mail, comunicazioni, messaggi e telefonate al di fuori dell’orario di lavoro.
Per il personale appartenente alle forze armate e di polizia il discorso è ovviamente diverso. Di certo l’irreperibilità non è tra i diritti di questa categoria per ovvie ragioni. I mezzi di comunicazione ufficiale rimangono sempre validi, per qualcuno insostituibili, ciò non significa che il progresso tecnologico non deve essere considerato. Certamente con i dovuti limiti, si potrebbe regolamentare l’utilizzo con apposito ordine di servizio, rendendolo un mezzo di comunicazione autorizzato. In questo modo oltre al datore di lavoro potrebbe giovarne anche il lavoratore per le proprie comunicazioni.
Due sentenze per chiarire (in calce i riferimenti)
Assenza per malattia
Il lavoratore che si assenta per malattia ha l’obbligo di comunicarlo nel più breve tempo possibile al comando di appartenenza. In questo caso Whatsapp se regolamentato potrebbe diventare mezzo idoneo alla comunicazione.
Ordini di servizio
Prendendo spunto dalla giustizia amministrativa, gli ordini di servizio devono avere le seguenti caratteristiche:
- Deve essere in forma scritta;
- Deve essere tempestivo e pervenire per tempo: deve essere comunicato in anticipo;
- Deve essere impartito presso il luogo di lavoro;
- Deve essere impartito dal dirigente o da un suo delegato;
- Deve contenere la motivazione;
- Deve essere chiaro;
- Deve essere nominativo;
- Deve indicare la data in cui viene emesso;
- Deve contenere le azioni che si ordinano di eseguire.
Rispettando queste semplici regole anche il messaggio su Whatsapp potrebbe essere considerato mezzo idoneo ad impartire ordini di lavoro.
Conclusioni
I messaggi WhatsApp possono avere valore legale in giudizio, ma la loro utilizzabilità dipende dall’acquisizione del supporto telematico dove è avvenuta la comunicazione. Per quanto riguarda gli ordini di lavoro tramite WhatsApp, non esiste una normativa specifica che regolamenti l’uso di WhatsApp però, viste anche le recenti sentenze, se adeguatamente regolamentato potrebbe essere considerato un mezzo idoneo per le comunicazioni di lavoro.
Riferimenti:
– Tribunale di Catania – sez. Lavoro 27/06/2017;
– Sentenza 8802/2017 del Tribunale di Roma;
– Sentenza Corte Costituzionale n. 170/2023.
Fonti:
– Whatsapp, email e sms hanno valore di prova legale: la guida
– Valore legale dei messaggi WhatsApp ai dipendenti – Nurse24.it. .
– Whatsapp: la chat ha valore legale? – La Legge per Tutti. .
– Ordini di servizio su Whats app o comunicati verbalmente
– WhatsApp, strumento di comunicazione aziendale: perchè regolamentarlo;
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