Salvatore Cannizzo, giovane sottufficiale della Marina al quale verrà intitolata l’aula consiliare del VI municipio di Catania.
Salvatore Cannizzo era un sottufficiale della Marina Militare, a trent’anni, nel 2006, gli viene diagnosticato un tumore al cervello che lo trascina in una battaglia lunghissima contro la sua malattia e contro le istituzioni. Salvatore ha lottato per il riconoscimento della causa di servizio, ha sempre sostenuto che la sua malattia era legata alle missioni di pace effettuate nell’Europa dell’est nella seconda metà degli anni novanta.
Il 2 luglio 2012 fu autore di una una protesta plateale, aveva già iniziato lo sciopero della fame per protestare contro lo Stato che lo aveva abbandonato, si incatenò davanti l’ufficio di rappresentanza della Regione Siciliana a Catania, in quella occasione raggiunto dai giornali locali mostrò tutta la sua frustrazione, queste furono le sue dichiarazioni: ”Mi hanno congedato nel 2011 con una pensione di 800 euro al mese, ma 350 li verso alla mia ex moglie per il mantenimento delle nostre figlie e altri 350 li pago di affitto. Come posso vivere?”.
Un estratto di una sua intervista datata 29 luglio 2012:
—omissis— Durante una della tante sue missioni di pace nell’Europa dell’est, nel 1999 in Kosovo, si espone alle radiazioni di uranio impoverito. “Ricordo – racconta Salvatore con in mano le medaglie e la foto con la tuta mimetica – che durante una campagna c’era stato un carro radar che era stato bombardato con proiettili d’uranio, ma noi a quei tempi non conoscevamo gli effetti dell’uranio impoverito, eppure mi era sembrato strano che i nostri colleghi americani erano equipaggiati con tute e maschere particolari”.
Nel 2006 gli viene diagnosticato il tumore al cervello, viene operato, la marina militare lo trasferisce come impiegato civile al ministero della Difesa, la sua vita cambia ma le cose procedono fino al settembre del 2011 quando ha una ricaduta. “Avevo deciso di non sottopormi più alla chemioterapia, perchè a Pavia dove mi hanno visitato mi hanno detto che per la mia forma di tumore potevo vivere solo sei mesi, questo a partire da dicembre”.
Poi l’ex militare, guarda negli occhi e con una ironia che sorprende afferma: “Siamo a luglio, facendo i conti sono già a credito” sorride. Oltre alla malattia, Salvatore deve fare i conti con la totale indifferenza delle istituzioni.
Le varie operazioni a cui viene sottoposto al Besta di Milano, hanno conseguenze nella sua mobilità, mano e gamba destra sono paralizzati. Congedato dal suo ruolo dietro una scrivania, oggi vive con una pensione di 817 euro al mese. Soldi insufficienti a garantire le cure, ma “grazie a degli amici, oggi posso curarmi al Cannizzaro di Catania” afferma l’ex marò.
E’ arrabbiato Salvatore Cannizzo, dopo aver dato la vita per il Tricolore oggi quella stessa patria lo ha abbandonato: “Voglio quello che mi spetta, voglio che si prendano la responsabilità di quanto è accaduto a me e ad altri 2000 italiani che sono nelle mie stesse condizioni. Trecento sono già morti.”—omissis—
La confessione choc di un ex militare: ”Io vittima dell’uranio impoverito”
BlogSicilia del 29 luglio 2012
Le sue sofferenze terminarono il 17 settembre 2012, Salvatore Cannizzo poco prima dichiarò: ”Non posso scegliere come vivere, però posso scegliere come morire, per questo ho deciso di non sottopormi più a chemioterapia”. Salvatore muore in un silenzio assordante, altri quattro militari su 9 della sua squadra si sono ammalati di tumore.
Il 12 novembre 2019, la terza sezione civile del Tribunale di Catania, riconosce il legame causa-effetto tra la morte nel 2012 di Salvatore e il contatto diretto con l’uranio impoverito. Il giudice stabilì un maxi risarcimento di un milione di euro ai familiari per i “danni riflessi” subiti dal decesso del congiunto.
La battaglia di Salvatore però non si conclude qui, nonostante il giudizio espresso dal Tribunale di Catania, il Ministero della Difesa contesta la fondatezza della domanda risarcitoria, poiché non ci sarebbe alcuna prova dell’esposizione del militare a radiazioni di uranio impoverito, né sarebbe possibile individuare condotte omissive o comportamenti colposi da parte del Ministero.
Nell’attesa di conoscere come si esprimeranno i giudici nel prossimo grado di giudizio, oggi 27 febbraio 2021, per ricordare Salvatore, la sua città per la prima volta gli tributa un riconoscimento ufficiale intitolandogli l’aula del consiglio del sesto municipio, lo stesso in cui Cannizzo era un esponente politico impegnato per il suo territorio
L’evento per Salvatore Cannizzo si svolgerà in maniera ristretta a causa delle norme anti-covid, potranno partecipare soltanto i familiari di Salvatore, le Autorità e gli organizzatori.