Il Capitano Natale De Grazia, la sua morte un mistero irrisolto

Capitano De Grazia

La notte tra il 12 e il13 dicembre 1995 è stato l’ultimo giorno di vita del Capitano di Fregata Natale De Grazia, la sua morte un mistero irrisolto.

Il 13 dicembre 1995 il capitano Natale De Grazia moriva per cause che sin da subito apparvero sospette. Era in viaggio verso La Spezia insieme al maresciallo dei carabinieri Moschitta e al carabiniere Francaviglia per incontrare il giorno seguente l’Ispettore Tassi del Corpo Forestale dello Stato.

Dopo una sosta presso una trattoria, sul tratto autostradale di Salerno, il capitano De Grazia improvvisamente veniva colto da un malore. A poco servirono i tentativi di rianimazione e la chiamata dei soccorsi, il capitano giunse cadavere all’ospedale di Nocera Inferiore. L’autopsia effettuata in data 19.12.1995, escluse la presenza di sostanze tossiche e stupefacenti, si trattò di “morte improvvisa dell’adulto”. Un anno dopo furono riaperte le indagini su richiesta dei familiari, venne effettuata una seconda autopsia in data 19.06.1997, che confermò la causa del decesso.

La commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti

Con legge 6 febbraio 2009, n. 6, venne istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. In data 05.02.2013, nell’ambito delle indagini svolte dalla Commissione, venne prodotta una relazione riguardante il capitano De Grazia.

All’interno della relazione particolari importanti emergono dal contributo del professor dottor Giovanni Arcudi, che a seguito dell’incarico affidatogli in data 16.05.2012, si occupò di esaminare gli atti acquisiti e le consulenze tecniche medico legali effettuate in precedenza, nonché di eseguire gli esami di natura ripetibile, ritenuti utili, sui preparati istologici e le relative inclusioni in paraffina eventualmente ancora custoditi.

Uno stralcio delle conclusioni del dott. Arcudi (datato 10.12.2012)

…Allo stato attuale non è possibile reperire nuovi reperti da utilizzare con profitto dovendosi escludere che una eventuale, rinnovata esumazione della salma possa dare la possibilità di indagare sui temi che qui interessano e cioè quelli della causa della morte con particolare riferimento alla presenza di sostanze tossiche”…

“…il capitano De Grazia non è morto di morte improvvisa mancando qualsivoglia elemento che possa in qualche modo rappresentare fattore di rischio per il verificarsi di tale evento…”

“…sembrerebbe più trattarsi di morte cardiaca secondaria a insufficienza respiratoria da depressione del sistema nervoso centrale…”

“…Quest’ultima, in carenza di incidenti cerebrovascolari, esclusi dall’autopsia, può riconoscere solo la causa tossica. Quale essa potrà essere stata, e se c’è stata, non lo si potrà più accertare.”

Le conclusioni della Commissione d’inchiesta

Non è compito di questa Commissione pronunciare sentenze, né sciogliere nodi di competenza dell’autorità giudiziaria: tuttavia, non si può non segnalare che la morte del capitano De Grazia si inscrive tra i misteri irrisolti del nostro Paese.

Chi era il Capitano De Grazia

Il capitano di fregata Natale De Grazia era un ufficiale della Marina militare, in servizio presso la Capitaneria di porto di Reggio Calabria. Al momento della sua morte era applicato alla sezione di polizia giudiziaria presso la procura circondariale di Reggio Calabria e faceva parte di un pool investigativo, coordinato dal sostituto procuratore Francesco Neri. Il gruppo investigativo fu costituito per effettuare le indagini avviate a seguito di un esposto presentato da Legambiente, concernente presunti interramenti di rifiuti tossici in Aspromonte.

Nel corso dell’inchiesta si aprirono subito scenari inquietanti legati al fenomeno delle navi a perdere, indicandosi con tale espressione le navi affondate dolosamente con carichi di rifiuti radioattivi o comunque tossici, smaltiti illegalmente nelle profondità marine. Dalle indagini sulle navi a perdere condotte dalle procure di Reggio Calabria e Matera emersero, infatti, per la prima volta indizi di un disegno criminoso di respiro sovranazionale, nel quale apparivano coinvolti diversi Stati, riguardante il presunto inabissamento in mare di rifiuti tossici.

Secondo un dossier di Legambiente trasmesso alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta, gli affondamenti sospetti di navi, tra il 1979 ed il 2000, sarebbero stati 88.

Il Gruppo investigativo

Del gruppo facevano parte, anche il maresciallo capo Scimone Domenico, appartenente alla sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri presso la procura di Reggio Calabria, il maresciallo Nicolò Moschitta e il carabiniere Rosario Francaviglia, questi ultimi due appartenenti al nucleo operativo del reparto operativo CC di Reggio Calabria. In un momento successivo parteciparono attivamente alle indagini anche ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti al Corpo forestale dello Stato di Brescia e di La Spezia.

Nelle indagini il capitano De Grazia profuse una dedizione ed un impegno fuori dal comune, tali da farlo considerare, anche dai suoi stessi colleghi, il “motore” dell’inchiesta. Non a caso, dopo la sua morte, le attività investigative (giunte a risultati importanti) subirono un rallentamento significativo. Alcune delle attività che il capitano stava personalmente compiendo non furono proseguite e si disperse, in parte, quel bagaglio di conoscenze e di professionalità che il capitano aveva acquisito nel corso dell’inchiesta e aveva messo a servizio dei magistrati e dei colleghi.

Per dare un’idea di quanto fosse considerato fondamentale l’apporto professionale del capitano De Grazia, basti leggere le note che il procuratore capo della procura circondariale di Reggio Calabria, dottor Scuderi, inviò al comandante della Capitaneria di porto e al procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio Calabria. La prima, del 13 novembre 1995, finalizzata a far dispensare il capitano dalle ordinarie attività svolte presso la Capitaneria di porto. La seconda, di ringraziamento, del 27 novembre 1995.

Ricononoscimenti

Il Capitano di Fregata (CP) Spe r.n. Natale DE GRAZIA è stato insignito di Medaglia d’oro “Alla Memoria” al merito di Marina il 04 dicembre 2004 >>>link<<<


Fonti:


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Navi Mute. Il Mistero Sulla Morte Del Comandante Natale De Grazia
“Navi Mute” racconta ciò che succedette nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995 al comandante della Guardia Costiera Natale De Grazia. Quella notte perse la vita in circostanze che a distanza di oltre 25 anni non sono state ancora chiarite.
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