Equo indennizzo: cos’è e come ottenerlo – Scopri i requisiti e la procedura per richiedere il beneficio per causa di servizio.
Cos’è l’equo indennizzo?
L’equo indennizzo è una forma di risarcimento economico prevista per i dipendenti pubblici che subiscono un danno alla propria integrità fisica a causa del servizio svolto. Questa indennità viene erogata in un’unica soluzione e rappresenta un importante riconoscimento per coloro che hanno riportato una invalidità permanente o un’infermità legata al lavoro.
Questo beneficio, un tempo riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici, attualmente rimane in vigore solo per il personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico:
- Forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri);
- Forze di Polizia (Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Guardia di Finanza);
- Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Requisiti per ottenerlo
Il riconoscimento dell’equo indennizzo è subordinato alla presenza di specifici requisiti:
- Nesso causale: la menomazione o l’invalidità devono essere legate direttamente al servizio svolto.
- Infermità: la patologia deve rientrare in una delle categorie previste dalla tabella di causa di servizio di tipo A.
Come richiedere l’equo indennizzo
I lavoratori che desiderano ottenere l’equo indennizzo devono seguire una procedura ben definita:
- Presentazione della domanda: deve essere effettuata entro sei mesi dalla notifica del provvedimento di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio, o entro sei mesi dalla comparsa della patologia.
- Domanda all’ufficio di appartenenza: la richiesta può essere presentata sia contestualmente alla domanda di riconoscimento dell’infermità da causa di servizio, sia in fase di riconoscimento dell’infermità.
- Procedimento esteso: nel caso in cui la Commissione Medica Ospedaliera (CMO) riconosca la patologia come ascrivibile a una delle categorie previste, si conclude con un unico provvedimento.
- Determinazione dell’importo: il beneficio economico viene calcolato sulla base dello stipendio tabellare, con l’applicazione di coefficienti specifici.
- Riduzione dell’importo:
- del 25% superati i 50 anni di età al momento dell’evento dannoso.
- del 50% superati i 60 anni di età al momento dell’evento dannoso.
In caso di ritardo nella presentazione della domanda, il dipendente perde il diritto all’indennizzo.
Misura del beneficio e calcolo
L’importo dell’equo indennizzo è calcolato in base allo stipendio tabellare annuo del dipendente al momento della domanda o dell’avvio del procedimento. Questo importo viene poi moltiplicato per dei coefficienti indicati in apposite tabelle. È importante notare che il beneficio non viene concesso se la menomazione è stata causata da dolo o colpa grave dell’interessato.
Inoltre, la somma percepita tramite assicurazioni private non può essere detratta dall’equo indennizzo, tranne nei casi previsti dall’amministrazione, come stabilito dalla giurisprudenza.
Se vuoi calcolare l’importo dell’equo indennizzo in fondo all’articolo trovi il modulo di calcolo.
Possibilità di revisione e domanda di aggravamento
Qualora la condizione fisica del lavoratore peggiori nel tempo, è possibile presentare una domanda di aggravamento per richiedere una revisione dell’indennizzo già concesso. Questa richiesta deve essere inoltrata entro cinque anni dalla comunicazione del provvedimento, in conformità con l’art. 14, comma 4, del DPR 461.
In conclusione
L’equo indennizzo rappresenta un importante riconoscimento economico per il personale impegnato in particolari servizi ad alto rischio. Ricorda di seguire correttamente le tempistiche e le modalità di presentazione della domanda, è essenziale per ottenere questo beneficio.
Riferimenti:
– art. 68 D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3;
– D.P.R. 3 maggio 1957, n. 686;
– D.P.R. 30 dicembre 1981, n. 834;
– art.6 della legge 201/2011.
Allegati:
– Tabella A;
– Tabella B;
– Stipendi forze armate;
– Tabella stipendi forze di polizia.
Per altri approfondimenti visita la nostra sezione dedicata TRATTAMENTO ECONOMICO