CERTIFICAZIONE VERDE: VACCINAZIONE SURRETTIZIA!

CERTIFICAZIONE VERDE

Certificazione Verde per le mense che rimasero aperte anche in piena pandemia, ma sempre nel rispetto delle misure di contenimento.

di Gaetano Insinna – Segretario Generale SIM GDF

Ormai è divenuta virale la fotografia dei colleghi della Polizia che ”pranzano” in divisa all’esterno di una mensa; il SIM GdF solidarizza idealmente con quei poliziotti e si interroga sulla reale portata della volontà impositiva della certificazione verde nelle mense di servizio, che ricordiamo essere un diritto per i fruitori.

Chi non si sottoporrà al vaccino, sarà discriminato e riceverà un “sacchetto” con un panino e una bottiglietta d’acqua?

La vaccinazione è e rimane una libera scelta personale pertanto questo atteggiamento surrettizio NON È ACCETTABILE.

La ratio del provvedimento rimane oscura; perché tali limitazioni non operano durante l’ordinario turno di lavoro a bordo dei mezzi di servizio, negli uffici, o durante l’attività ordinaria in mezzo alla gente?

Le nostre MENSE sono OBBLIGATORIE e di SERVIZIO e hanno sempre permesso la consumazione di un pasto caldo al loro interno, funzionando anche durante le fasi più dure della pandemia, nonostante tutti i vari lockdown succedutesi nel tempo, potendo rispettare tutte le misure di contenimento tutt’ora in vigore!

Ora questo obbligo è una vera e propria discriminazione che sta umiliando il personale non vaccinato costringendolo a ritirare il sacchetto viveri per consumarlo sulle scale o sui cofani delle autovetture riportando alla mente scene già viste davanti alle varie mense popolari.

Il SIM GdF ritenendo questo provvedimento UMILIANTE, FRETTOLOSO, SUPERFICIALE ED APPROSSIMATIVO, che confligge con il diritto al pasto per i militari e che sconfessa la “dichiarata libertà di vaccinazione” spera in un passo indietro che elimini questo obbrobrio dalle mense di servizio.

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