Pensioni gennaio 2025, importanti novità: aumenti, conguagli e pagamento ritardato. Tutto quello che c’è da sapere.
Quando avverrà il pagamento delle pensioni di gennaio 2025?
Le pensioni di gennaio saranno accreditate il 3 gennaio 2025, con un giorno di ritardo rispetto al solito. Questo slittamento è dovuto al fatto che il 1° gennaio è festivo, rendendo il 2 gennaio il primo giorno bancabile utile, ma non sufficiente per completare tutte le operazioni. Pertanto, l’accredito avverrà il giorno successivo, venerdì 3 gennaio.
Gli aumenti sul cedolino di gennaio 2025
Buone notizie per i pensionati: le pensioni saranno rivalutate per adeguarsi al costo della vita, come stabilito dal decreto del 15 novembre 2024. Il tasso di rivalutazione per il 2025 è stato fissato allo 0,8%, meno rispetto al 5,4% del 2024.
Ecco come verranno applicati gli aumenti in base agli scaglioni:
- Fino a 4 volte il minimo (2.394,44 €): rivalutazione piena al 100%.
- Tra 4 e 5 volte il minimo: rivalutazione al 90% (0,72%).
- Sopra 5 volte il minimo: rivalutazione al 75% (0,6%).
Per esempio:
- Una pensione lorda di 1.000 euro salirà a 1.008 euro (+8 euro).
- Una pensione di 3.000 euro raggiungerà 3.023 euro (+23 euro).
- La pensione minima aumenterà da 598,61 euro a 603,40 euro, arrivando a 617,89 euro grazie a una rivalutazione straordinaria.
Anche le pensioni assistenziali, come l’Assegno sociale e la pensione di invalidità civile, beneficeranno di aumenti, rispettivamente a 538,68 euro e 336 euro.
Le possibili riduzioni: attenzione al conguaglio fiscale
Nonostante gli aumenti, non tutti i pensionati vedranno crescere il proprio assegno. Sul cedolino di gennaio torneranno infatti le addizionali regionali e comunali per il saldo 2024, sospese a dicembre. Inoltre, l’Inps effettuerà il ricalcolo fiscale delle imposte relative al 2023, recuperando eventuali somme non trattenute durante l’anno.
Questo conguaglio può portare a significative riduzioni o addirittura all’azzeramento della pensione mensile, specialmente per chi ha ricevuto somme superiori al previsto. I pensionati con redditi annui inferiori a 18.000 euro e con conguagli superiori a 100 euro potranno però usufruire di una rateizzazione fino a novembre 2025.
Chi rischia un assegno più basso?
A essere maggiormente a rischio sono:
- Pensionati che hanno percepito importi più alti rispetto al dovuto nel 2024.
- Coloro con trattenute insufficienti a coprire il dovuto fiscale.
Per questi soggetti, il recupero avverrà sulle rate di gennaio e febbraio 2025, con eventuali piani di rateizzazione per chi rientra nei requisiti.
In conclusione
Il mese di gennaio 2025 porta con sé importanti cambiamenti per i pensionati italiani. Se da un lato ci sono aumenti grazie alla rivalutazione, dall’altro il conguaglio fiscale rappresenta una preoccupazione. Per evitare sorprese, è consigliabile controllare attentamente il cedolino della pensione disponibile online sul portale Inps o presso gli uffici preposti.
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