Può davvero l’inseminazione delle nuvole (cloud seeding) risovere il problema della siccità? Scopriamo come funziona…
L’inseminazione delle nuvole, nota anche come cloud seeding, è una tecnica che mira a modificare la quantità o il tipo di precipitazione attraverso la dispersione di sostanze chimiche nelle nubi. Questi composti fungono da nuclei di condensazione, favorendo la formazione di goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio. Ecco alcuni punti chiave:
- Principio di funzionamento:
- Si introducono sostanze come lo ioduro d’argento o il ghiaccio secco nelle nubi.
- Queste particelle agiscono come nuclei di condensazione, attirando le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante.
- Le goccioline d’acqua crescono e si aggregano, formando precipitazioni (pioggia o neve).
- Applicazioni:
- L’inseminazione delle nuvole può essere utilizzata per aumentare la piovosità in zone aride o per prevenire la grandine in fronti temporaleschi.
- Metodi di dispersione:
- Le sostanze possono essere disperse da aerei, rilasciate da dispositivi a terra o veicolate tramite razzi o cannoni antiaerei.
- A seconda della tecnica impiegata, possono essere iniettate direttamente nelle nuvole, lasciate cadere sopra di esse o disperse al di sotto delle nuvole.
- Efficacia e controversie:
- Molti climatologi sono scettici sulla reale efficacia della tecnica e sulle sue implicazioni ambientali.
- Tuttavia, paesi come Cina, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Messico e Francia hanno utilizzato il cloud seeding per stimolare la pioggia durante periodi di siccità.
In sintesi, il cloud seeding è un approccio interessante per gestire le risorse idriche, ma le sue implicazioni richiedono ulteriori studi e valutazioni.
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