Bonus 100 euro (ex bonus Renzi)

Bonus 100 euro

Il “Bonus 100 euro”, noto anche come “Bonus Renzi”, un contributo economico che viene accreditato direttamente in busta paga.

Il “Bonus 100 euro” (ex bonus Renzi), è un contributo economico introdotto per la prima volta nel 2014 dal governo Renzi.

Inizialmente, il bonus era un credito di imposta di 80 euro mensili, per un totale di 640 euro a contribuente.

Nel 2020 il è stato sostituito con un nuovo trattamento integrativo di 100 euro, confermato con l’ultima legge di bilancio anche per l’anno 2024.

Chi ha diritto al bonus 100 euro?

Hanno diritto al bonus i lavoratori dipendenti appartenenti alle fasce di reddito:

  • fino a 15.000 euro:
    • trattamento integrativo completo sino a 1.200 euro l’anno;
  • tra i 15.000 e i 28.000 euro:
    • solo se la somma delle detrazioni spettanti non superano l’imposta lorda dovuta.

Spetta anche ai disoccupati che precedentemente avevano un rapporto di lavoro subordinato e, per cause non dipendenti dalla propria volontà, hanno perso il loro impiego.

Hanno diritto al bonus anche:

  • lavoratori in cassa integrazione;
  • soci lavoratori di cooperative;
  • collaboratori con contratto co.co.co o a progetto;
  • stagisti, tirocinanti e apprendisti;
  • percettori di borsa di studio, di assegno o premio studio;
  • soggetti impegnati in lavori socialmente utili;
  • sacerdoti;
  • lavoratrici in congedo obbligatorio di maternità;
  • lavoratori in congedo obbligatorio di paternità;
  • disoccupati a seguito dell’emergenza sanitaria;
  • disoccupati in regime di indennità NASpI, Dis-Coll e disoccupati agricoli.

Non hanno diritto al bonus:

  • chi ha un reddito inferiore a 8500 euro (no tax area);
  • chi ha un reddito superiore a 28000 euro;
  • coloro che percepiscono i redditi da pensione;
  • titolari di redditi professionali;
  • titolari di redditi prodotti da titolari di partita IVA in forma autonoma o di impresa;
  • coloro che usufruiscono di altre forme di sostegno al reddito (reddito di emergenza, reddito di inclusione, ecc.).

Solitamente la voce con cui viene indicato il bonus in busta paga è: “TRATT. INT. REDD. L.21/2020”.

Perché non ricevo i 100 euro in busta paga?

Se hai diritto al bonus, ma non lo ricevi in busta paga, non devi fare alcuna richiesta. Viene calcolato in automatico dal sostituto d’imposta in base ad uno stipendio stimato, pertanto sicuramente lo riceverai come conguaglio di fine anno.

Attenzione però, potrebbe accadere anche il contrario, ovvero di doverlo restituire (tutto o in parte) nei seguenti casi:

  • se il tuo stipendio dovesse superare a fine anno le soglie previste;
  • se la somma di tutte le detrazioni spettanti supera le imposte dovute.

Come si rinuncia al bonus 100 euro?

Per evitare sorprese, se state percependo il bonus e stimate a fine anno di doverlo restituire in tutto o in parte, è consigliabile rinunciare al bonus.

Fare la rinuncia non significa perdere il diritto, ma eventualmente di riceverlo in unica soluzione al conguaglio di fine anno. Per la rinuncia sono percorribili tre strade diverse a seconda del tipo di impiego:

  • i dipendenti privati possono inviare un modulo al datore di lavoro (non esiste un modulo ufficiale), di seguito un fac-simile;
  • i dipendenti pubblici amministrati con il servizio NoiPA possono rinunciare accedendo alla propria area personale. Si deve utilizzare il servizio “Bonus IRPEF” e procedere cliccando su “gestione bonus fiscale”;
  • Gli altri dipendenti pubblici possono effettuare la rinuncia tramite il servizio Inps dedicato.

Esempio calcolo bonus

Facciamo un esempio per chiarire meglio il calcolo del bonus 100 euro per la seconda fascia di reddito (15.000 – 28.000 euro):

  • Supponiamo che il lavoratore abbia un reddito annuo di 20.000 euro e che la somma di tutte le detrazioni spettanti sia di 3842,28 euro;
  • L’imposta IRPEF dovuta è pari a 20000 * 0,23 = 4600,00 euro;
  • Il bonus spetta solo se le detrazioni sono inferiori all’imposta dovuta, ovvero se:
    • 3842,28 < 4600,00 (che in questo caso è vero);
  • Il bonus è pari alla differenza tra l’imposta dovuta e le detrazioni spettanti, ovvero:
    • 4600,00 – 3842,28 = 757,72 euro all’anno, o 63,14 euro al mese.

RICORDA: come abbiamo già detto il bonus viene erogato in busta paga dal datore di lavoro, ma potrebbe essere necessario un conguaglio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, se il reddito effettivo è diverso da quello stimato.


Calcolo detrazioni

Se vuoi calcolare le tue detrazioni, all’interno del sito abbiamo creato un modulo per calcolarle facilmente.

E’ possibile calcolare le seguenti detrazioni:

  • lavoratore dipendente;
  • coniuge;
  • figli maggiori di 21 anni.

Conclusioni

Il bonus 100 euro è una misura che riduce il cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente e assimilati. Se hai bisogno di ulteriori informazioni non esitare a scriverlo nei commenti o a contattarci via e-mail.


Riferimenti:
– art. 49 comma 2, lett. a), del TUIR;
– Decreto Legge 5 febbraio 2020, n. 3;
– Legge 2 aprile 2020, n. 21.


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14 commenti su “Bonus 100 euro (ex bonus Renzi)”

  1. Chi a avuto desocupazione in periodo 18 aprile 2022. ……e 18 aprile 2923……e non ha beneficiato di bonus Renzi….ne in dichiarazione di redditi….e non a avuto ne anche reddit alto…. a parte a 400 euro al mese di desocupazione.A questo diritto??e come??

  2. Complimenti per i vostri chiarimenti professionali e chiari.
    Una domanda, come si fa a rinunciare al bonus Renzi ed è chiedere l’eventuale saldo a fine anno? Grazie mille

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