Annullato il trasferimento per incompatibilità ambientale

Annullato il trasferimento per incompatibilità ambientale

Annullato il trasferimento per incompatibilità ambientale di un militare, richiesto il risarcimento del danno: Un Caso di Studio dal Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha recentemente confermato la sentenza di primo grado del Tribunale Amministrativo Regionale, che aveva annullato il trasferimento per incompatibilità ambientale di un militare. Questa sentenza offre un’opportunità unica per esaminare le complesse questioni legali e amministrative che possono sorgere in tali circostanze.

Il Caso del trasferimento annullato per incompatibilità

Un militare è stato trasferito per incompatibilità ambientale in un’altra regione. Il motivo che ha indotto l’amministrazione ad avviare tale procedimento era a causa del coinvolgimento di un familiare in attività legate alla malavita organizzata. Il parente del militare, dopo essere stato raggiunto da misura cautelare ha immediatamente dimostrato la propria estraneità ai fatti, tanto che già un mese dopo la misura cautelare è stata revocata ed il peso delle accuse si era enormemente ridotto. Successivamente il familiare è stato assolto con formula piena “perchè il fatto non sussiste”.

Nonostante le vicende giudiziarie legate al parente del militare sembravano sin da subito risolte o comunque marginali rispetto alle iniziali accuse, l’Amministrazione ha confermato il provvedimento di trasferimento.

Per questo motivo il militare è dovuto ricorrere al T.A.R. e, dopo la piena assoluzione del familiare, ha richiesto un risarcimento per il danno subito.

La Sentenza del Tribunale Amministrativo

Il Tribunale ha accolto la richiesta del militare, annullando dopo circa tre anni trascorsi nella nuova sede di servizio, il trasferimento. Ha condannato il Ministero a pagare una somma di 4.000 euro, oltre agli interessi legali.

L’Appello del Ministero

Il Ministero ha presentato un appello contro la sentenza, sostenendo che non vi fossero elementi sufficienti a giustificare la responsabilità risarcitoria dell’Amministrazione. Ha inoltre sostenuto che le esigenze di servizio che giustificano i trasferimenti d’autorità possono essere ricondotte anche a motivi di opportunità.

Le Controdeduzioni del Militare

Il militare ha resistito all’appello, sostenendo che sussistessero tutti i presupposti per l’ammissibilità della domanda di risarcimento del danno, in quanto l’Amministrazione avrebbe dovuto rispettare i principi di imparzialità, correttezza e buona fede.

Le Motivazioni del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Ministero, sostenendo che la sentenza del Tribunale Amministrativo fosse corretta. Ha rilevato che il motivo che ha indotto l’Amministrazione a procedere al trasferimento era soltanto la misura cautelare nei confronti del familiare del militare, inoltre dai provvedimenti adottati non sembrano esserci altre motivazioni o motivi di opportunità. Pertanto il provedimento del trasferimento venuta meno la causa di incompatibilità doveva essere annullato.

Conclusione

Questa sentenza del Consiglio di Stato offre un’importante riflessione sul delicato equilibrio tra le esigenze di servizio dell’Amministrazione e i diritti dei singoli. Sottolinea l’importanza di un’attenta valutazione delle circostanze, prima di prendere decisioni che possono avere un impatto significativo sulla vita non solo dei diretti interessati ma anche delle persone al loro fianco.


Link utili:
Disciplina – Guida tecnica “Procedure Disciplinari” 2023 (file .pdf)


Riferimenti:
– Sentenza C.d.S. N. 09886/2023.


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