Bombe a grappolo: Scopri la pericolosità di queste munizioni proibite e perché rappresentano una minaccia per la popolazione civile.
Cosa sono le bombe a grappolo?
Le bombe a grappolo, o munizioni a grappolo, rappresentano un tipo di ordigno esplosivo che viene sganciato da velivoli, elicotteri o a volte utilizzato con artiglierie, razzi e missili guidati. Queste bombe contengono un certo numero di submunizioni, conosciute come “bomblets”, che vengono disperse in vari modi quando l’ordigno principale viene attivato.
L’utilizzo risale alla Seconda guerra mondiale e consiste nell’utilizzare contenitori che trasportano decine o addirittura centinaia di bombe più piccole. Tuttavia, nonostante la loro efficacia militare, queste armi sono state oggetto di molte controversie a causa dei loro effetti devastanti.
Convenzione per proibirne l’uso
Nel corso degli anni, molte organizzazioni internazionali e stati hanno condannato l’uso delle bombe a grappolo a causa delle conseguenze umanitarie e dell’impatto a lungo termine sulla popolazione civile. Nel 2008 è stata adottata la Convenzione sulle bombe a grappolo, un trattato internazionale che proibisce l’uso, la produzione, lo stoccaggio e la trasferibilità di queste armi.
La Convenzione è entrata in vigore nel 2010 e finora ha ottenuto l’adesione di numerosi stati, impegnandosi a non utilizzare né produrre bombe a grappolo e a collaborare nel processo di bonifica delle aree contaminate da ordigni inesplosi.
Contaminazione
Gli effetti di queste bombe sono estremamente pericolosi e possono causare devastazione sia durante il loro utilizzo che nel lungo periodo. Una volta sganciate, le bombe si aprono a mezz’aria e dispersano le submunizioni su un’ampia area. Queste submunizioni sono progettate per esplodere all’impatto, ma se non funzionano come previsto, rimangono instabili e rappresentano una minaccia pericolosa. Possono esplodere al minimo tocco o movimento, simili a mine antiuomo, rendendo le zone colpite pericolose per anni dopo i conflitti.
La contaminazione da bombe a grappolo e submunizioni inesplose può causare gravi danni alle persone, inclusi ferite traumatiche, amputazioni e persino la morte. Inoltre, limita l’accesso alle terre coltivabili e alle risorse naturali, ostacolando il processo di ricostruzione e ripresa delle comunità colpite.
Produzione
Nonostante il divieto internazionale, alcune aziende continuano a produrre munizioni a grappolo. Durante gli ultimi quattro anni, 166 istituzioni finanziarie provenienti da 14 paesi diversi hanno fornito finanziamenti a sei aziende coinvolte nella produzione di munizioni a grappolo, tra cui:
- Norinco e Cina Aerospace Science and Industry (Cina);
- Hanwha e Poongsan (Corea del Sud);
- Orbital ATK e Textron (Stati Uniti).
Conclusioni
La lotta contro l’utilizzo delle bombe a grappolo e la bonifica delle zone contaminate rimangono sfide cruciali per garantire la sicurezza delle popolazioni colpite. Organizzazioni internazionali, come la Cluster Munition Coalition (CMC), continuano a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione, nel monitoraggio e nell’incoraggiamento degli stati a rispettare gli obblighi stabiliti dalla Convenzione sulle bombe a grappolo, al fine di porre fine a questa minaccia mortale e proteggere le comunità vulnerabili.
Per approfondire:
– Convenzione sulle munizioni a grappolo (link sito UNIPD);
– Cluster Munition Coalition (CMC).
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