Scopri cos’è il bossing sul lavoro e come riconoscerlo: una forma di molestia psicologica sempre più diffusa nell’ambito lavorativo.
Il Bossing, termine noto anche come mobbing verticale, è un fenomeno sempre più diffuso nell’ambito lavorativo. Si tratta di una forma di molestia psicologica che consiste nell’abuso di potere da parte di un superiore nei confronti di un sottoposto. La vittima viene sottoposta a comportamenti vessatori, che possono includere umiliazioni, critiche costanti, assegnazione di compiti impossibili da portare a termine, minacce e altri comportamenti scorretti.
Per riconoscere il bossing, è importante prestare attenzione alla presenza di questi comportamenti, che vengono ripetuti in modo sistematico e prolungato, con l’obiettivo di danneggiare la salute psicofisica del lavoratore.
In caso di bossing, la soluzione migliore è quella di denunciare. È importante, tuttavia, che la vittima sia in grado di dimostrare la presenza di una pluralità di elementi costitutivi del fenomeno, come la molteplicità e globalità di comportamenti persecutori, l’evento lesivo della salute psicofisica del dipendente, il nesso eziologico tra la condotta del datore o del superiore gerarchico e la lesione dell’integrità psicofisica del lavoratore, e infine, la sussistenza dell’intento persecutorio.
È importante ricordare che il bossing può avere conseguenze molto gravi sulla salute psicofisica delle vittime, compromettendo il loro benessere e la loro produttività sul lavoro. Pertanto, è fondamentale che le aziende adottino politiche di prevenzione e combattimento del fenomeno, al fine di tutelare i propri dipendenti e garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro.
Fonte: Avv. Mariotti Pamela
Riferimenti:
– Cons. St., sez. II, 28.10.2019, n. 7319;
– T.A.R. Lazio – Roma Sentenza n. 3666/2020.
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