Il conflitto curdo-turco in pillola (Circa 45.000 morti in totale tra il 1984 e il 2010).
Una rivolta popolare ormai divenuta guerra civile, oggi tra Partito dei Lavoratori del Kurdistan “PKK” (organizzazione politica e paramilitare nazionalista curda che si colloca maggiormente nell’ideologia di sinistra o meglio nel Confederalismo democratico) ed il Partito della Giustizia e dello Sviluppo “AKP” (principale partito turco che si colloca nella Destra/Estrema Destra con un’ideologia definita Conservatorismo sociale e nazionale).
Ebbe inizio nel 1974, grazie ad un gruppo fondato da Ocalan, politico che, un tempo (fine anni ’60) era molto attivo nella partecipazione degli studenti ai movimenti di sinistra. Negli anni successivi, Ocalan, fu molto attratto dalla condizione del popolo curdo in Turchia, divenendo personaggio di spicco per i diritti di questa etnia.
Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan scagliò il primo tentativo di sovvertimento, dopo le richieste di negoziati per i diritti dei curdi ed al fine del riconoscimento di uno “Status speciale”, nel 1984, con attacchi armati ad est nello Stato Turco. Durante questa prima manovra furono uccisi alcuni soldati del partito che scaturì in un successivo loro raid nei confronti di una stazione di polizia locale. Solo nel 2013, dopo due insurrezioni sanguinarie e tre trattati, tra curdi di Turchia e lo Stato Turco, Ocalan, ormai in carcere, annunciò il definitivo cessate il fuoco ma, dopo pochi mesi, vennero accusati di non aver rispettato parti del trattato.
Ocalan, oramai deciso nella ricerca della pace, nel 2015, contribuì a stilare dieci punti che avrebbero “legittimato ed accordato” la fine bellica con una soluzione diplomatica e convenendo sull’istituzione di un istituto imparziale composto da ambo gli attori a sorveglianza e tutela degli accordi.
A seguito delle vicende geopolitiche verificate tra Iran, Iraq e Siria, i combattenti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan accusarono la Turchia di sostenere l’ISIS nel “Consolidamento ed espansione” ostacolando i rifornimenti e consentendogli il passaggio verso i combattenti curdi a nord della Siria, nel Kurdistan, al confine Turco.
Il conflitto tra la Turchia ed il PKK prese una piega vertiginosamente ostile con molte operazioni militari nei confronti dei curdi che, fecero registrare numerosi morti tra civili e militari e che si susseguirono negli anni a venire con particolare riguardo nel 2016, mentre nel 2018 con l’utilizzo dell’esercito turco avvenne l’operazione, nella Siria settentrionale, “Ramoscello d’Ulivo”, volto a cancellare definitivamente il Partito dell’Unione Democratica curdo in Siria, la sua componente armata Unità di Protezione Popolare e tutte le posizioni delle Forze Democratiche Siriane.
Una guerra intestina…
Kiev – Roma 1.656,45 km
Ankara – Roma 1.706,66 km
Mosca – Roma 2.365,29 km
Arbil – Roma 2.738,26 km
di OR-4